ERIN (Italia)
numero 3 anno Il maggio 1998 pp. 42 lire 6.000
E per finire torniamo ad occuparci della rivista del Centro di studi sull’Irlanda Lia Fáii, che della sua ragione sociale – "mito, storia, attualità dell’isola verde" – ha deciso questa volta di privilegiare la prima componente, dedicando quasi integralmente il suo quarto numero ad un "Dossier tradizione celtica". Abbiamo detto quasi integralmente perché non era pensabile che i redattori di Erin si dimenticassero di un grande evento di attualità quale è stato il referendum del 22 maggio sull’accordo trilaterale Gran Bretagna-partiti protestanti-partiti cattolici sul futuro dell’Ulster. In Una pasqua di pace per l’Irlanda del Nord, Riccardo Michelucci inquadra questa non trascurabile novità nella sua problematicità, non senza una trasparente nota di disappunto causata dal sospetto che "la tanto attesa riunificazione dell’isola dovrà essere cancellata dai sogni della gente di Falis Road come dalla costituzione dell’Eire" (ma sarà proprio cosi? Le rotte della storia di rado sono lineari ). A far da spalla a questo pezzo introduttivo è Questa terra è la mia terra, un’intervista di Gianni Sartori a Eoghain O’Neili, difensore dell’uso del gaelico, incentrata sulla repressione linguistica e culturale perpetrata nelle Sei Contee ai danni della popolazione di sentimenti cattolici e repubblicani.
Chiusa la parentesi, spazio al tema monografico per la gioia degli aficionados. La motivata diffidenza che nutriamo verso ogni forma di infatuazione per il tradizionalismo (di cui abbiamo dovuto constatare l’efficacia come raffinato procedimento di imbalsamazione delle facoltà cerebrali di intere generazioni non conformiste) ci obbliga a limitarci a scorrere il sommario senza addentrarci in commenti. Il futuro lettore sappia comunque che troverà nel numero Deí e miti celtíci di Mariella Bernacchi, La tradizione in Irlanda di Julius Evola (estratto da Il mistero del Graal), Le opere di Christian Guyonvarch e Frangoíse Le Roux di Philippe Bailiet, riprodotto da un numero ormai esaurito di "Diorama" (ebbene sì ), Sacralítà del cavallo solare, ancora della Bernacchi, La pietra di Fál, o Lia Fail di Mario Polia, un’intervista al direttore della casa editrice aostana Keltia e La topografia hibemica di Giraldo di Cambría di Francesco Bruni. A chi ha disceso l’empireo del mito restano, per ritemprarsi, le ultime più prosaiche pagine, con notizie su un lrish pub di lnnsbruck, una rassegna della festa di San Patrizio a firma di Ylenia Caioli, commenti su concerti e mostre fotografiche, informazioni sui festival cinematografici dei paesi celtici in programma nei prossimi mesi, recensioni di riviste, dove anche noi facciamo la nostra figura, e consigli a chi intende seguire in loco corsi di cultura tradizionale irlandese.
Di più, un appassionato dell’isola Verde non potrebbe attendersi, se non forse l’annunzio, pubblicato nella quarta di copertina, che nel prossimo numero – in uscita ad agosto – Erin ospiterà un dossier sulla musica irlandese. Chi è interessato, stia attento a non perderlo, perché, lo si ricordi, la rivista è a tiratura limitata e quindi a forte rischio di precoce esaurimento.
Ciascuno del numeri di ERIN sinora pubblicati – 0,1,2,3 – può essere acquistato inviando 6.000 lire e copia presso la nostra redazione, tramite versamento dell’importo sul ccp 14898506. Per contatti e abbonamenti, scrivere a Riccardo Michelucci, via Bolognese 94/c, 50139 Firenze o all’e-mail farinel@linus.media.unisi.it